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SAKE36 Restaurant

Un luogo dove architettura, luce e materia interpretano la cultura del sake giapponese in chiave contemporanea: SAKE 36 unisce essenzialità e calore, minimalismo giapponese e sensibilità berlinese, trasformando la degustazione in un’esperienza sensoriale e contemplativa.

Anno

2021

Studio

Abcarius und Burns Architekten

Località

Berlin, Germany

Materiali posati

Nel cuore di Kreuzberg, SAKE 36 è un progetto ideato da Richie Hawtin, Laura Käding e Maximilian Fritzsch, con l’obiettivo di diffondere la cultura del sake giapponese artigianale in Europa e creare un luogo dedicato alla degustazione consapevole.
Il design degli interni è firmato dallo studio berlinese Abcarius Burns, che ha sviluppato uno spazio essenziale e calibrato, capace di coniugare estetica giapponese e sensibilità urbana berlinese. L’approccio progettuale si basa sul principio del “less but better”, dove ogni elemento ha una funzione precisa e contribuisce a un senso di calma e concentrazione.
Il locale si articola intorno a un grande tavolo centrale in legno massello, cuore fisico e simbolico dell’esperienza: un luogo di incontro e condivisione che richiama le izakaya giapponesi, reinterpretate con una raffinatezza contemporanea. Le superfici in legno chiaro, i dettagli in acciaio spazzolato e l’illuminazione calda creano un’atmosfera sospesa, intima e meditativa.
Abcarius Burns ha scelto materiali naturali e tattili — legno, pietra, gesso — lasciati in gran parte non trattati o solo leggermente rifiniti, per evidenziare la bellezza delle imperfezioni e la relazione tra materia, luce e tempo. Lo spazio è volutamente privo di decorazioni superflue: il design diventa così una cornice neutra che permette al sake, alle persone e ai gesti del servizio di emergere come protagonisti.
Il progetto riflette anche la vocazione culturale del locale: SAKE 36 è pensato come un’esperienza sensoriale e sociale, dove l’architettura favorisce la concentrazione, il dialogo e la scoperta. La linearità degli spazi e la cura per l’acustica evocano un’idea di silenzio “attivo”, in sintonia con l’approccio contemplativo che accomuna la degustazione del sake e l’ascolto musicale — un chiaro riferimento all’universo di Hawtin.
SAKE 36 non è quindi solo un bar o un negozio, ma un luogo di transizione culturale, dove la tradizione giapponese incontra la contemporaneità berlinese attraverso il linguaggio dell’architettura e del design.

photo: ©Ludger Paffrath